Medico del lavoro
a Milano

SORVEGLIANZA SANITARIA A MILANO
Stai cercando un medico competente a Milano?
Capitale nazionale di finanza, moda, design e tecnologia, Milano attrae ogni anno migliaia di nuove imprese e start-up. In questo ecosistema dinamico coesistono uffici direzionali, reparti produttivi high-tech, studi creativi e poli logistici: ambienti con rischi eterogenei (rumore, agenti chimici, movimentazione carichi, videoterminali, stress organizzativo) che richiedono protocolli sanitari puntuali per garantire la salute dei dipendenti e la piena conformità al decreto legislativo 81/08 in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
MEDICINA DEL LAVORO
- Sorveglianza sanitaria
- Valutazione dei rischi
- Visite mediche e certificati di idoneità
- Esami medici strumentali
- Gestione cartelle sanitarie digitali
- Corsi di primo soccorso
Come avviene la collaborazione
Sorveglianza sanitaria snella, rapida, puntuale. Dal primo contatto impostiamo un flusso di lavoro che velocizza i tempi burocratici: raccogliamo le informazioni, predisponiamo il protocollo sanitario e fissiamo le visite direttamente nella sede aziendale. Grazie a questi pochi passaggi garantisci la conformità normativa alla tua azienda senza sprechi di tempo e risorse.
1. Nomina del medico competente
2. Sopralluogo in azienda e stesura del protocollo sanitario
3. Visite mediche per il lavoro e esami strumentali in sede
4. Rilascio dei certificati di idoneità al lavoro
MEDICO DEL LAVORO
Dr. Marco Angelini
Specialista in medicina del lavoro
Medico specialista in Medicina del Lavoro, iscritto al Registro nazionale dei Medici Competenti. Segue personalmente oltre mille lavoratori nel Nord-Italia, offrendo alle aziende milanesi un referente unico che gestisce ogni passo: dal sopralluogo in azienda ai giudizi di idoneità, con supporto tempestivo durante le ispezioni ATS.
Vantaggi per le aziende milanesi
Riduzione assenteismo
Conformità normativa e assenza di sanzioni
Prevenzione delle malattie professionali
FAQ - Servizi della medicina del lavoro
Hai dubbi pratici? In questa sezione trovi risposte chiare sui principali temi della medicina del lavoro; dalla nomina del medico competente, alla periodicità delle visite, smart-working e tutele per gravidanza o infortuni, per mettere subito in pratica ciò che serve alla tua azienda.
Cosa si controlla durante una visita medica per il lavoro?
Nel corso di una visita medica per il lavoro il medico competente raccoglie l’anamnesi personale e lavorativa, esegue l’esame obiettivo generale e, quando lo richiede la mansione, programma esami mirati.
Di seguito si elencano gli accertamenti medici maggiormente eseguiti:
- audiometria se il lavoratore è esposto a rumore;
- spirometria per esposti a polveri o fumi di agenti chimici;
- valutazione visiva per chi opera su videoterminali per almeno 20 ore settimanali;
- elettrocardiogramma e test muscolo-scheletrici in caso di movimentazione manuale di carichi, posture incongrue e sovraccarico biomeccanico degli arti;
- analisi ematobiochimiche e marcatori tossicologici urinari per esposizione ad agenti chimici e biologici.
- questionari mirati in caso di esposizioni particolari, come sostanze allergizzanti o cancerogeni;
- test urinari per rilevazione di sostanze stupefacenti in lavoratori che guidano carrello elevatore, PLE o mezzi che richiedano la patente C o altre patenti superiori.
Tutti gli accertamenti rientrano nel protocollo di sorveglianza sanitaria definito dal medico competente ai sensi dell’articolo 41 del D.Lgs. 81/2008.
Cosa contiene il Documento di Valutazione dei Rischi e ogni quanto va aggiornato?
Il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) è redatto dal datore di lavoro – con il supporto di RSPP, medico competente e RLS – e fotografa ogni dettaglio del ciclo produttivo, includendo attività, attrezzature, sostanze impiegate e relative misure di prevenzione.
Questo documento deve includere:
- criteri e metodi utilizzati per l’analisi;
- elenco di tutti i rischi, ivi compresi gravidanza, stress lavoro-correlato e lavoratori particolarmente sensibili;
- programma di miglioramento con priorità e tempi;
- nominativi di figure della sicurezza (RSPP, RLS, addetti emergenze, medico del lavoro).
Il DVR va rivisto tempestivamente quando mutano impianti, organizzazione e norme, e quando la sorveglianza sanitaria evidenzia criticità; in assenza di eventi, la buona prassi suggerisce di riesaminarlo ed aggiornarlo periodicamente.
Quando si definisce “infortunio sul lavoro” e cosa comporta?
Si parla di infortunio sul lavoro quando un incidente, verificatosi “in occasione di lavoro”, provoca morte, inabilità permanente oppure temporanea che comporti assenza da lavoro. Sono considerati infortuni anche gli incidenti “in itinere” lungo il tragitto abituale casa-lavoro, a determinate condizioni definite dall’INAIL. Lavoro e infortunio “in itinere”: quando si verifica e cosa fare con l’Inail
Nel caso in cui si verifichi un infortunio sul lavoro, il dipendente deve informare subito il datore di lavoro, il quale è tenuto a inviare denuncia telematica all’INAIL entro 48 ore (24 ore se l’evento è mortale).
Quanto posso lavorare in gravidanza?
La normativa su gravidanza e lavoro (D.Lgs. 151/2001, art. 16) prevede un’astensione obbligatoria di cinque mesi. Di norma questo periodo viene suddiviso in due mesi prima e tre mesi dopo il parto. In alcuni casi, se autorizzato dal Servizio sanitario nazionale e verificato dal medico competente, vi è la possibilità di flessibilità a uno + quattro mesi o addirittura tutti i cinque mesi post-partum; a questo fine il medico competente controlla la compatibilità della mansione per la lavoratrice gravida e emette su richiesta il certificato medico per permettere alla lavoratrice di lavorare anche l’ottavo ed eventualmente il nono mese.
Oltre all’astensione obbligatoria, se la mansione espone a rischi che non si possono eliminare (agenti chimici o biologici, posture gravose, lavoro notturno), il datore di lavoro deve adibire la lavoratrice a compiti senza rischio. Se ciò non è fattibile, l’Ispettorato nazionale del lavoro può disporre l’astensione anticipata.
Cosa devono fare le lavoratrici in gravidanza?
- comunicare al datore di lavoro lo stato di gravidanza tramite certificato del ginecologo.
- se desiderano lavorare anche l’ottavo ed il nono mese di gestazione utilizzando la flessibilità del congedo di maternità, devono richiedere ad un ginecologo (associato al SSN) un certificato specialistico che affermi il buon corso della gravidanza.
- inoltrare al proprio medico competente il certificato del ginecologo per avere il via libera a continua.
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Assicura la conformità normativa della tua azienda. In qualità di medico del lavoro ti aiuto a rispettare le normative vigenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
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