Infortunio sul lavoro: danno risarcito per DPI inadeguato

Infortunio lavoro

La responsabilità del datore di lavoro in caso in infortunio

Molti imprenditori non sono davvero a conoscenza della responsabilità civile e penale che assumono nel momento in cui diventano datori di lavoro. Sono poco conosciute anche le conseguenze legali che può avere un infortunio sul lavoro, lieve o grave, se non sono state rispettate le norme di sicurezza e salute.
Sappiamo che qualsiasi attività lavorativa comporta un rischio di infortunio per i dipendenti; tuttavia in caso di infortunio sul lavoro, l’INAIL risarcisce il periodo d’assenza da lavoro del dipendente e indennizza visite mediche, esami strumentali e trattamenti riabilitativi per rientrare al lavoro il prima possibile. 
Ma cosa può succedere al titolare in caso di infortunio grave sul lavoro? È possibile che il datore di lavoro sia chiamato a pagare di tasca propria o addirittura sia responsabile penalmente? Analizziamo come si è espresso il tribunale del lavoro nei confronti di un titolare dell’azienda in cui un dipendente si era infortunato a causa di DPI inadeguati.

La normativa e gli infortuni sul lavoro

  • L’articolo 2087 del Codice Civile dispone che: “l’imprenditore è tenuto ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro”.

Cosa significa? Che avere un’impresa non è solo un rischio sul piano economico-finanziario, ma anche su quello civile poichè se vi sono delle carenze nelle misure per la tutela del lavoratore, è proprio il datore di lavoro a pagarne le conseguenze in ambito civile

  • Un altro articolo cruciale per capire la responsabilità del datore di lavoro si trova nel Codice Penale (art. 40) e dispone il principio per cui “non impedire un evento che si ha l’obbligo di impedire, equivale a cagionarlo”. 

Per questo la responsabilità di datore di lavoro che, nell’esempio sottostante, fornisce un DPI inadeguato, è pari all’aver causato direttamente il danno al proprio dipendente. Approfondiamo quanto accaduto. 

Un caso di infortunio: la sentenza Cass. Pen. n. 3266/2015

Di seguito un esempio realmente accaduto (con relativo riferimento della sentenza) in cui il datore di lavoro è stato condannato a risarcire un danno a carico di un dipendente:

“Lavoratore che, a causa di un comportamento imprudente, si taglia durante un’attività di macelleria e non viene tutelato dal guanto in ferro di protezione perché inadeguato (proteggeva solo la mano ma non l’avambraccio). Il datore di lavoro è stato condannato (Cass. Pen., sez. VI, 23 gennaio 2015, n.3266)”

Questo dimostra che il datore di lavoro può essere condannato anche se ha fornito al proprio dipendente il DPI (dispositivo di protezione individuale) ma quest’ultimo si è rivelato inadeguato alle esigenze lavorative

La medicina del lavoro per le imprese

Nell’esempio abbiamo visto che l’imprenditore in oggetto, nonostante avesse fornito degli strumenti di protezione da ferite, probabilmente sotto il consiglio di un tecnico, è stato comunque giudicato responsabile dell’incidente per non aver fornito il giusto DPI.
Questo è solo un esempio di come, per essere sicuri di non incappare in future condanne o richieste di risarcimento, bisogna costantemente controllare l’idoneità dei dispositivi di protezione, della formazione e della salute dei propri dipendenti.
La normativa italiana impone al datore di lavoro di tutelare l’integrità psico-fisica dei dipendenti, e il medico del lavoro è la figura chiave per garantire che obblighi e prevenzione procedano di pari passo. Quest’ultimo infatti coordina la sorveglianza sanitaria: visite, protocolli personalizzati, idoneità alle mansioni.
E’ importante affidarsi a professionisti competenti perché queste situazioni comportano ingenti perdite di denaro, di tempo e di credibilità dell’imprenditore.

Vuoi essere sicuro di rispettare le normative in ambito di salute nella tua azienda? Contatta il medico del lavoro dottor Marco Angelini per una consulenza compilando il modulo qui sotto.